La nascita del Salvatore è un evento che ci ricolma sempre di grande stupore e di ammirazione. Contempliamo il Bambino Gesù che si è fatto fratello per venirci incontro quando siamo disorientati e perdiamo la direzione. Un sussulto di gioia nella notte: è nato il Salvatore! Un annuncio di gioia per tutti. Un annuncio chiaro per chi attendeva la salvezza.. oscuro per chi era preso da altro. Mentre i potenti del tempo cercavano di tenere tutto sotto controllo e di avere tutto in mano.. Dio si consegnava nelle nostre mani facendosi piccolo. Ma Gesù dovrà imparare ad essere uomo e a vivere da uomo. Un mistero d’Amore che ci supera. Dio sceglie di venire incontro alla nostra debolezza, di riscattarci dal peccato. Gesù è il Verbo di Dio adagiato in una mangiatoia.. che diviene nostro cibo nell’Eucarestia, amandoci a tal punto da unirsi a noi, affinché anche noi possiamo unirci a Lui! Certo, l’accoglienza per nostro Signore non è stata delle migliori: non c’era posto per loro. Solo una povera mangiatoia e, a scaldarlo..la tenerezza di Giuseppe e di Maria. E in effetti, Dio non sceglie i potenti, bensì gli umili.. i poveri: Maria, Giuseppe e i pastori dell’insignificante borgata di Betlemme. Non viene con segni eclatanti di splendore e potenza..ma nel gesto umile di farsi uno di noi, per condividere appieno la nostra umanità, per assumerne tutte le fragilità e riscattarle con il Suo Amore! E così, il Figlio di Dio nasce in mezzo al letame di una stalla, dove si erano accumulati i peccati più sordidi! Gesù, dunque, viene alla luce come il figlio di poveri pellegrini in cerca di una dimora. Ma un figlio così.. nato nella povertà, nell’umiltà e nella marginalità, chi poteva riconoscerlo? Solo i poveri e gli umili: l’angelo che annuncia questa nascita a un pugno di pastori che vegliano nella notte accanto al gregge: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. Ecco..la natività di Gesù ci ricorda che ormai la povertà e l’umiltà sono i criteri essenziali per discernere la presenza di Dio. Egli ha scelto la povertà e la nudità! Ed ecco anche la risposta della fede.. semplice e stupenda, umile ed unica! Il mondo diventa come una grande grotta.. come una povera stalla! Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione.. Giuseppe meditabondo. Nessuno splendore esteriore! Sembra un Dio misterioso.. Eppure Egli è il Verbo che si è fatto carne, la luce rivestita di un corpo. Egli si trova in un mondo che Lui stesso continuamente crea..ma vi è nascosto! Perché vuole apparirci solo di nascosto? Perché la terra, prima di essere la terra degli uomini.. è la terra di Dio. E ritornando, ritrova questa terra creata da Lui e per Lui! “Dio si è fatto portatore di carne perché l’uomo possa divenire portatore di Spirito“. “Dio si è fatto simile a me perché io lo accolga. Si è fatto simile a me perché io lo rivesta“. Il miracolo di Betlemme è tutto qui: “Una stalla diventa Paradiso quando.. accoglie Dio“. Questa è la bella notizia del Natale. Ma Dio nasce soltanto quando l’umiltà diventa perdono.. quando la carità diventa servizio. Come sarebbe bello se questo Natale Gesù trovasse più posto e più calore nel nostro cuore.. e in quello di tanti. Più accoglienza, più amore, più desiderio di Lui e della Sua Parola.. più volontà nel seguirlo! “L’amore è poco amato” diceva San Francesco D’Assisi. E a volte siamo proprio io e te ad amarlo poco. E perché avviene questo? Perché c’è ancora molto buio nella nostra mente, nel nostro cuore.. nella nostra vita! E allora voltiamoci verso la luce! Nella Liturgia del Natale è molto frequente il richiamo alla luce. Il profeta Isaia nella prima lettura, infatti, racconta: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse”. E nel Vangelo: “C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce”. E sì, purtroppo le tenebre ancora ci avvolgono..ma la luce è già venuta nel mondo e noi, purtroppo, spesso non l’accogliamo! Ma perché? Perché non sempre siamo docili ascoltatori della Parola e non accettiamo di cercare con cuore sincero la verità! Perché non vogliamo mettere in discussione i nostri schemi mentali, i nostri progetti.. non proviamo a scuoterci dalla nostra pigrizia, dalla nostra apatia, non sappiamo e non vogliamo alzarci e percorrere il nostro cammino di fede. C’è buio nel nostro cuore dove spesso avvertiamo freddo, aridità di sentimenti, egoismi.. dove convivono rancore, invidia e narcisismo. Perché non siamo disponibili verso gli altri..ma ripiegati solo su noi stessi, non aperti al sole di giustizia: Gesù Cristo! C’è buio nella nostra vita, perché appesantita da affanni e preoccupazioni vane, alla ricerca continua di idoli fini a sé stessi e, spesso, frutto di disinteresse verso gli altri. C’è buio nella storia dell’umanità, perché permane l’arroganza dei prepotenti, perché ciò che spesso rifiutiamo.. è la fatica di crescere. Quanti adulti sono ancora degli adolescenti su tanti piani della vita.. soprattutto su quello della fede! E invece, ogni Natale deve essere vissuto per ritrovare e riprendere di nuovo il cammino.. e per seguire le orme del Signore Gesù, crescendo e maturando nella fede, in modo da essere capaci di annunciarlo agli altri con la vita e con la Parola! Ricordiamoci sempre che Dio non si dimentica mai di nessuno.. specie di chi è solo, povero, ultimo. Questo è il Suo stile. Amore per tutti, specie per chi ha più bisogno. Ed è questo Amore che ci tocca e ci interpella a fare altrettanto: nessuno va’ dimenticato o disprezzato. Siamo chiamati ad essere Suo strumento per fare sperimentare a tanti il Suo Amore.. specie a chi ne ha più bisogno! E allora lasciamo che la contemplazione del “Dio-bambino” infonda gioia e consolazione nei nostri cuori. Non siamo soli. Dio ci ha a cuore e non ci abbandona mai, anche quando tutto sembra andare storto. Lasciamo che sia Lui a donarci la Sua pace, pace nel saperci amati, nel sapere che c’è posto per noi nel Suo cuore e che tutto in Lui.. trova un senso! In questo Natale lasciamoci toccare dalla tenerezza di Dio, che si fa’ piccolo per farci grandi, che si fà uno di noi.. per farci come Lui! E la grazia del Natale ci aiuti in questo nostro cammino, affinché la luce del Signore ci cambi radicalmente e ci renda persone nuove capaci di annunciare la luce vera: Cristo Gesù.. che oggi è nato per noi!